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Origine del Termine "Tedesco"

22.12.2013 22:52

 

Guardando bene, la parola tedesco assomiglia un po' alla parola deutsch e non è un caso: infatti, le due parole hanno la stessa radice. Nel medioevo, nel territorio della Germania, che non esisteva ancora come stato, si parlava il latino (lingua della chiesa e dei saggi) e una lingua popolare chiamata theodisce. Questa parola appare per la prima volta in un documenti dell'anno 786 dopo Cristo, proviene dai dialetti germanici e significava semplicemente "del popolo". Quindi, in origine "lingua tedesca" significava semplicemente "lingua del popolo" a differenza dal latino che era la lingua dei saggi, dei monaci, la lingua di chi sapeva leggere e scrivere. Datheodiscus si sviluppa la parola deutsch, e in Italia la parola tedescoI tedeschi ovvero die Deutschen erano quindi semplicemente coloro che parlavano la lingua del popolo.

Le differenze tra la common law e la civil law

05.10.2012 15:10

 

I sistemi di Civil law e di Common law divergono principalmente sui seguenti punti. Il Civil law, è il modello di ordinamento giuridico sviluppatosi nell’Europa

continentale a partire dal diritto romano-giustinianeo. Si fonda essenzialmente su un ruolo importante dell’università e su un sistema di codici. Il movimento

della codificazione che diede origine al moderno sistema di Civil law, sorse nella seconda metà del XVII secolo e rispondeva a precise esigenze di ordine

sistematico. In particolare, esso tendeva a porre un argine all’obiettivo stato di incertezza in cui versava il diritto che si contraddistingueva per l’arbitrio giudiziale

e l’abuso dell’interpretazione dei giuristi. Nel sistema di Civil law, che è il modello dominante a livello mondiale, i giudici, applicando la legge, pronunciano sentenze che una volta passate in giudicato, fanno stato fra le parti, ossia le sentenze determinano un accertamento e definizione della lite vincolante per i soggetti in causa, ma con efficacia limitata sia dal punto soggettivo

che oggettivo. Soggettivamente, perché la sentenza non vale nei confronti di chi sia restato estraneo al processo ed oggettivamente perché la sentenza definisce

solo quella determinata lite e non altre. Il Civil law rappresenta quindi il modello del diritto generale ed astratto, precostituito all’insorgere del conflitto dove il giudice

applica la legge.

A questo modello si contrappone il Common law, dove il diritto è creato dallo stesso giudice, in relazione ad un conflitto già insorto e sottoposto alla sua decisione.

Negli ordinamenti di Common law, quindi, la sentenza crea il diritto, dato che la regola dettata dal giudice in un caso concreto deve poi valere per tutte le successive  controversie aventi lo stesso ambito oggettivo, anche se con soggetti diversi. Quindi la norma creata dal giudice assume per i giudici a cui verranno sottoposti casi analoghi, lo stesso valore di una norma

generale ed astratta. Nei paesi di Common law il diritto creato dal giudice è la principale fonte del diritto, mentre la legge, con le sue norme precostituite ed astratte,  

ricopre un ruolo eccezionale.

Il sistema di Civil law si differenzia quindi dal quello di Common law principalmente per il diverso modo di creare norme generali ed astratte: attraverso le leggi,

che prevedono ipotesi prefigurate in astratto (Civil law), mediante le sentenze dei giudici e partendo da casi concreti (Common law). Altri elementi caratterizzanti il

 sistema di Common law riguardano inoltre la formazione del giurista e la selezione dei giudici. Per quanto riguarda i primi, va segnalata la formazione

eminentemente pratica degli stessi nel regime di Common law, in contrapposizione alla formazione universitaria del giurista continentale. Per quanto riguarda

i secondi, la selezione degli stessi nel sistema di Common law avviene fra i migliori avvocati superiori (barrister), al contrario di quanto avviene nel modello di

Civil law, dove prevale la selezione burocratica dei giudici.

 

La lingua francese

23.07.2012 23:02

 

 Il francese  è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee.
Diffusa come lingua materna in Francia metropolitana e d'oltremare, Canada (principalmente nelle province del Québec e del Nuovo Brunswick), Belgio (Vallonia e Bruxelles), Svizzera (Svizzera Romanda) e Principato di Monaco, è lingua ufficiale di circa 30 stati ripartiti su tutti i continenti (come eredità dell'impero coloniale francese e, in minor misura, belga), oltre che di numerose organizzazioni internazionali come l'ONU, la NATO, il Comitato Olimpico Internazionale e l'Unione Postale Universale. Costituisce inoltre, insieme all'inglese e al tedesco, una delle tre lingue di lavoro dell'Unione Europea.
In Italia è parlato e tutelato in Valle d'Aosta, dove gode di uno status di coufficialità con l'italiano.
Sebbene non sia ai primissimi posti tra le lingue più parlate del mondo per numero di madrelingua (circa 78 milioni), essa costituisce invece la seconda per diffusione, dopo l'inglese, per numero di paesi in cui è ufficiale e per numero di continenti in cui è parlata. Le stime dei parlanti totali sono difficili a causa della diffusione maggiore del francese come lingua seconda che come lingua materna e del grosso peso che hanno nella demografia di questa lingua i vasti territori dell'Africa francofona, in cui l'avanzare della conoscenza del francese è in costante crescita grazie alla scolarizzazione e per i quali non sono sempre disponibili statistiche precise o aggiornate. Tuttavia secondo le stime dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia, vi sono nel mondo circa 173 milioni di "francofoni reali", ovvero madrelingua o il cui livello linguistico è paragonabile a quello di un madrelingua, cui si aggiungono circa 110 milioni di "francofoni parziali", cioè persone che ne hanno una conoscenza più limitata, per un totale di 283 milioni. A questi si aggiungono, sempre secondo le stime dell'OIF, almeno 400 milioni di persone che hanno appreso o stanno apprendendo il francese come lingua straniera. Il Ministero francese degli esteri invece dichiara 119 milioni di francofoni reali e 145 milioni di francofoni parziali, per un totale di 263 milioni.
Attualmente il francese è la seconda lingua più insegnata al mondo dopo l'inglese, anche grazie a una capillare rete di servizi linguistici e culturali incentrati sui CCF (Centres Culturels Français, dipendenti dalle Ambasciate) e sulle sedi dell'Alliance Française.

La lingua italiana

23.07.2012 22:46

 

L'italiano appartiene al gruppo delle lingue romanze o lingue latine o lingue neolatine sono le lingue derivate dal latino, che hanno nel mondo come primo e unico idioma oltre un miliardo di persone (quasi un miliardo e 200 milioni di parlanti, precisamente: 1.186.048.431), che, usandole nelle diverse parlate anche come seconda o altra lingua, arrivano al miliardo e mezzo di individui (oltre un sesto dell'umanità) che parlano questi linguaggi, che si posizionano almeno al secondo posto (secondo alcuni al primo posto fra qualche anno) come sistema comune di lingue parlate nel mondo. Esse sono l'evoluzione diretta non del latino classico ma del latino volgarea seguito dell’espansione dell’impero romano.

Tali varietà linguistiche vennero dunque inizialmente definite come volgare, ossia popolare nel sensoetimologico del termine (da vulgus, "popolo" in latino). La parola volgare non va dunque intesa come dispregiativa, ma semplicemente come riferimento alla lingua vernacolare, quella cioè impiegata - nella sua forma prevalentemente orale - nella vita quotidiana, in distinzione a quella della tradizione letteraria e ufficiale dello stato romano.

Il termine “romanzo” deriva dall’avverbio latino Romanice riferito al parlare vernacolo (romanice loqui) rispetto al parlare in latino (latine loqui). Da Romanice deriva la forma francese romanz, da cui l’italiano romanzo. Tali parlate formano quello che in dialettologia viene chiamato continuum romanzo.

L’area in cui si sono sviluppate - e sono ancora parlate nelle loro versioni contemporanee - tali lingue viene chiamata Romània e corrisponde in linea di massima alla parte europea occidentale dell’impero romano, esclusa la Britannia, con l’aggiunta del territorio corrispondente alla Dacia e di altre isole linguistiche neolatine minori diffuse nei Balcani (lingue romanze balcaniche).

Nel Nordafrica l'invasione araba (VIII secolo) ha cancellato ogni volgare latino che vi si era sviluppato, mentre la persistenza dell'impero nella sua porzione orientale, con l'impiego prevalente della lingua greca a livello ufficiale, ha impedito la diffusione popolare del latino, prevenendo sviluppi linguistici analoghi a quelli occorsi nella porzione occidentale.

I latini volgari, come del resto il latino classico e le lingue romanze, vengono classificati nelle ramificazioni dellelingue italiche, nell'albero delle lingue indoeuropee

Primo blog

23.07.2012 15:54

Oggi ho inaugurato il mio nuovo blog. Continuate a frequentarlo e vi terrò sempre aggiornati. Potrete leggere i nuovi post del blog tramite il feed RSS.

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